De vulgari eloquentia

Il De vulgari eloquentia è un trattato scritto da Dante tra il 1303 e il 1305. Anche se l'autore analizza in quest'opera l'eloquenza del volgare, esaltandone le virtù, sceglie di esprimersi in latino, consapevole di parlare all'élite colta dell'epoca. Dante si concentra qui sul cosiddetto volgare illustre, da lui cercato quale lingua adatta cioè ad essere impiegata anche come strumento letterario. Il trattato è incompiuto e, se originariamente prevede la stesura di quattro libri, si ferma ai primi due.

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