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Il teorema della corda: dimostrazione

L’applicazione della trigonometria ai triangoli rettangoli ha numerose conseguenze in Geometria. Tra i teoremi più importanti che possiamo ricordare, c’è il teorema della corda, che permette di legare in maniera molto elegante la misura del diametro di una circonferenza con la misura di una sua corda qualsiasi.

Questo teorema viene utilizzato negli esercizi per ricavare la lunghezza di una corda di una circonferenza a partire dalla lunghezza del suo raggio e dall’ampiezza dell’angolo che sottende tale corda. A volte, invece, il teorema viene utilizzato “al contrario”: a partire dalla lunghezza di una corda e dall’ampiezza di un angolo alla circonferenza che la sottende, si determina direttamente il diametro della circonferenza considerata.

 

TEOREMA (della corda): Consideriamo una circonferenza di raggio rr e una sua corda ABAB. Allora la lunghezza AB\overline{AB} della corda è uguale al prodotto tra la lunghezza del diametro della circonferenza e il seno di un qualunque angolo alla circonferenza α\alpha che sottende la corda ABAB. In formule: AB=sinα2r\overline{AB} = \sin \alpha \cdot 2r

Dimostrazione. Suddividiamo l’analisi in due casi:

  • Se la corda ABAB è un diametro, allora sappiamo che un qualsiasi angolo alla circonferenza α\alpha che sottende ABAB è retto. Siccome sinα=sinπ2=1\sin \alpha = \sin \frac{\pi}{2} = 1, allora il teorema è valido: AB=2r=12r=sinα2r.\overline{AB} = 2r = 1 \cdot 2r = \sin \alpha \cdot 2r.

 

  • Se la corda ABAB non è un diametro, tracciamo invece il diametro AMAM. L’angolo ABM^\widehat{ABM} è retto: possiamo quindi esprimere AB\overline{AB} in funzione della lunghezza AM=2r\overline{AM} = 2r e dell’angolo AMB^\widehat{AMB}, utilizzando le funzioni trigonometriche: AB=AMsin(AMB^).\overline{AB} = \overline{AM} \cdot \sin ( \widehat{AMB} ).

 

Notiamo i seguenti fatti.

  • Preso un qualunque punto H1H_1 sull’arco AB\overset{\frown}{AB} su cui giace MM, si ha che AH1B^=AMB^\widehat{AH_1B} = \widehat{AMB}. Questo accade perché gli angoli alla circonferenza considerati sottendono lo stesso arco.
  • Preso un qualunque altro punto H2H_2 sull’arco AB\overset{\frown}{AB} su cui non giace MM, abbiamo che AH2B^=πAH1B^\widehat{AH_2B} = \pi - \widehat{AH_1B}. Questo accade perché il quadrilatero AH1BH2AH_1BH_2 - comunque scelti H1H_1 e H2H_2 - è inscritto in una circonferenza, e quindi gli angoli opposti AH2B^\widehat{AH_2B} e AH1B^\widehat{AH_1B} sono supplementari.


La prima osservazione ci garantisce che possiamo scegliere un qualsiasi angolo alla circonferenza α=AH1B^\alpha = \widehat{AH_1B} su AB\overset{\frown}{AB}, dalla parte di MM, e la relazione AB=sinα2r\overline{AB} = \sin \alpha \cdot 2r sarà valida; infatti: sinα=sin(AH1B^)=sin(AMB^).\sin \alpha = \sin ( \widehat{AH_1B} ) = \sin ( \widehat{AMB} ).
D’altra parte, grazie alla seconda osservazione e all’utilizzo delle formule degli archi associati, possiamo scrivere la seguente catena di uguaglianze: sin(AH2B^)=sin(πAH1B^)=sin(AH1B^)=sinα.\sin ( \widehat{AH_2B} ) = \sin ( \pi - \widehat{AH_1B} ) = \sin ( \widehat{AH_1B} ) = \sin \alpha.Questo ci garantisce che la formula del teorema è comunque vera, anche se scegliamo un angolo alla circonferenza AH2B^\widehat{AH_2B} con vertice sull’arco AB\overset{\frown}{AB} dove non giace MM.

Con questa analisi, abbiamo dunque mostrato che la formula AB=2rsinα\overline{AB} = 2r \sin \alpha è valida per qualunque scelta di ABAB e di α\alpha: il teorema è quindi dimostrato.