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Luminosità, magnitudine e classe spettrale di una stella

Lo splendore di una stella, così come lo percepiamo dalla Terra, dipende da due fattori: la sua luminosità propria, che nasce dalla quantità di energia che irradia, e la distanza. Stelle apparentemente poco luminose possono infatti essere di per sé luminosissime, ma molto lontane.

Lo splendore apparente (anche, con minor precisione, luminosità apparente*), percepito dai nostri occhi, ma anche da una lastra fotografica o da uno strumento di misura, è quindi l’energia luminosa che ci colpisce in ogni unità di tempo. Essa varia in proporzione inversa al quadrato della distanza. La luminosità assoluta, o splendore intrinseco, è invece l’energia totale emessa da una stella in un’unità di tempo ed è in relazione a dimensioni e temperatura superficiale.

Se invece si vuole mettere in relazione la luminosità di una stella con quella di altre di grandezza comparabile, si deve tenere conto di un altro parametro: la magnitudine.

Anche in questo caso possiamo riferirci a una magnitudine apparente, ovvero alla luminosità di una stella confrontata con quella della Stella Polare (che ha un valore assegnato di 2,12).

La magnitudine assoluta, invece, è definita come la magnitudine che avrebbero le stelle se si trovassero tutte alla stessa distanza stabilita, per convenzione, di 10 parsec (pari a circa 32,6 anni luce) dalla Terra. Per ricavare la magnitudine assoluta di una stella dalla sua magnitudine apparente è necessario quindi conoscere la sua distanza dalla Terra.

“Le stelle brillano di luce propria” e questa luce (ovvero le radiazioni elettromagnetiche emesse) può essere analizzata attraverso lo studio dei loro spettri di assorbimento.

Anche la temperatura di una stella può essere determinata empiricamente, tenendo come riferimento il colore e la classe spettrale. Le stelle assumono delle colorazioni che vanno dall’arancio al blu. Il colore è il parametro di riferimento per la loro temperatura e permette di classificarle in 7 classi spettrali principali (a seconda della presenza o assenza di righe di assorbimento).

Oh Be A Fine Girl/Guy, Kiss Me, così gli studenti americani ricordano le 7 classi (la classificazione viene definita anche classificazione di Harvard): O, B, A, F, G, K e M.

Le stelle di tipo O (o stelle blu) sono le più calde, le più fredde le M (rosse).

Le altre associazioni classe-colore (sempre legate agli spettri di assorbimento e con temperatura decrescente) sono: classe B = azzurre; A = bianche; F = bianco-gialle; G = gialle; K = arancioni.

 

*Tolomeo classificò le stelle sulla base della luminosità apparente, ma oggi , anche se il termine continua a essere utilizzato in modo improprio,si preferisce riservare il termine luminosità allo splendore intrinseco, e usare il termine splendore per l’aspetto più generale. Ciò perché la luminosità è una forma di energia, dipendente da temperatura e dimensioni, e quindi noi non percepiamo l’energia, ma la sua componente luminosa, cioè lo splendore.