La Shoah, la "soluzione finale" e i campi di concentramento

La persecuzione e l'annientamento degli ebrei d’Europa deve essere collocata entro il più ampio quadro della strategia nazista della Seconda Guerra Mondiale. Le forze dell’Asse combattono due guerre differenti in Europa: l’una - più tradizionale - nell’Europa occidentale e in particolare in Francia, l’altra - che tradisce una più forte base razziale - come per il caso dell’Anschluss e dell’annessione dei Sudeti. La questione ebraica è una parte integrante del progetto di espansione nazista in Europa ma mostra anche l’elemento razziale che è alla base dell'ideologia nazista.
 
Joseph Goebbels, uno tra i maggiori gerarchi nazisti, indicò ad Hitler una strategia di propaganda basata sull’eliminazione degli ebrei tedeschi che avevano sollevato la loro voce per criticare la politica autoritaria del Terzo Reich. Il suo suggerimento trovò piena applicazione nella "Notte dei cristalli" (9-10 novembre 1938, quando furono incendiate le sinagoghe di Berlino, vennero uccisi 91 ebrei e furono infrante le vetrine dei negozi di proprietà ebraica) e nella legislazione antisemita che voleva l’esclusione degli ebrei dalle cariche pubbliche e vietava i matrimoni misti. La questione ebraica vide la creazione di reparti speciali all’interno delle SS che si occuparono della deportazione degli ebrei nei ghetti presenti in Polonia. Tra il giugno del 1941 e il gennaio 1942  cominciarono i massacri su vasta scala nei territori europei occupati dai nazisti. Il fallimento della “guerra lampo” in Unione Sovietica coincise con un cambio di strategia che coincise con la sperimentazione dell’uso di gas per eliminare oppositori del regime ed ebrei; iniziarono così i primi spostamenti di massa verso i campi di concentramento come nel caso di quello di Chelmo. Nel corso della conferenza di Wannsee venne pianificata la "soluzione finale" che prevedeva la pianificazione del genocidio ebraico. Anche l’Italia si accodò a tali disposizioni.
 
La soluzione finale subì un'accelerazione con i lavori di ampliamento del campo di sterminio di Auschwitz-Birchenau fortemente voluti da  Heinrich Himmler; l'Olocausto costò il massacro del 60% degli ebrei d’Europa determinando la morte di circa 6 milioni di esseri umani.