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Gli elementi costitutivi del modello di business: economicità, ricavi, costi e distribuzione

L'economicità della gestione

Qual è l'obiettivo dell'impresa? È la massimizzazione del profitto, cioè ricercare il livello di produzione e il mix di fattori in corrispondenza dei quali, ai prezzi correnti, è possibile ottenere la massima differenza positiva tra ricavi e costi. Si tratta di un obiettivo che, come potete immaginare, l'imprenditore cerca costantemente di raggiungere, spesso senza avere successo. Ciò che però è fondamentale per la sopravvivenza e la crescita dell'impresa è l'economicità della sua gestione, cioè la capacità dell'amministratore di garantire, nel corso della vita aziendale, che i ricavi rimangano superiori ai costi. Il mantenimento dell'economicità della gestione è un vincolo che ogni business model deve rispettare: l'organizzazione aziendale deve in primo luogo essere economicamente sostenibile.

I ricavi

Una struttura dei ricavi efficace, capace di garantire la copertura dei costi, deve sfruttare le informazioni ottenute dall'attività di marketing: la definizione dei prezzi deve tenere in considerazione i criteri che abbiamo adottato per segmentare la clientela, il posizionamento geografico dei consumatori, le esigenze dei consumatori, le caratteristiche dei concorrenti. Il rischio è di presentare dei prezzi troppo alti rispetto al valore percepito dai clienti; o, piuttosto, praticare prezzi più bassi di quelli che i consumatori sarebbero disposti ad accettare.

I costi

I costi si dividono in costi fissi e costi variabili. I costi fissi sono tali se non variano al variare della quantità prodotta: ad esempio, l'acquisto di un impianto industriale costa x a prescindere dalla quantità y del bene che vi sarà prodotto.
I costi variabili sono invece quei costi che variano al variare della quantità del bene finale che si vuole produrre. Se voglio produrre un chilo di pane dovrò utilizzare una certa quantità di farina, ma se voglio produrre due chili di pane dovrò utilizzarne una quantità maggiore. In genere i fattori che hanno un costo variabile sono quelli che vengono acquistati più frequentemente, mentre i fattori a costo fisso sono beni durevoli, che vengono utilizzati per una parte consistente della vita aziendale.
A seconda del mix adottato, l'azienda è più o meno esposta alle oscillazioni dei prezzi dei fattori produttivi: molto esposta, se la maggior parte dei costi sono variabili, poco esposta se sono prevalenti i costi fissi. D'altro canto una struttura dei costi prevalentemente variabile dà all'azienda un'agilità e una capacità di adattamento ai cambiamenti molto preziose nello scenario economico odierno, mentre una struttura dei costi fissa può essere modificata solo nel medio-lungo periodo (cioè almeno dopo qualche mese).

I canali di distribuzione

Una volta che il prodotto è terminato, arriva il momento della distribuzione dello stesso sul mercato. In che modo il prodotto finito arriva ai consumatori? Ogni impresa può scegliere tra diverse modalità: può decidere di vendere direttamente tramite una rete di punti-vendita aziendali, oppure può vendere ai negozianti, o ancora può adottare il modello del franchising, cioè stipulare con alcuni commercianti indipendenti un contratto che dà loro il diritto di commercializzare i prodotti aziendali usando i marchi e l'insegna corrispondenti, in cambio di una percentuale sui ricavi o di una somma fissa.