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"Fratelli" di Ungaretti: parafrasi del testo

Parafrasi Analisi

La poesia che segue è la versione definitiva di Fratelli, che troviamo nella raccolta L'allegria del 1943: precedentemente, ne Il porto sepolto, il titolo di questo componimento era Soldato.

Fratelli fa parte delle poesie composte da Ungaretti durante la prima guerra mondiale, mentre il poeta si trovava volontario al fronte. Il tema principale è quindi quello della precarietà della vita, costantemente posta di fronte a una sensazione opprimente di morte. Anche in questi versi, come in Soldati, la fragilità umana è espressa dall'autore attraverso il confronto tra individuo e natura: i fratelli commilitoni diventano così “foglie appena nate” (v. 5). Con la definizione di “fratelli” (v. 10) i soldati riacquistano la propria umanità ed intima dignità. Attraverso l'immagine de l'“involontaria rivolta dell'uomo” (vv. 7-8), Ungaretti celebra l'istinto di quest'ultimo alla vita e il desiderio insito nell'animo di ognuno di sfuggire la morte e la guerra.

 

Metro: versi liberi.

 

Mariano il 15 luglio 1916 1

 

  1. Di che reggimento siete
  2. fratelli 2?
  3. Parola tremante 3
  4. nella notte
  5. Foglia appena nata 4
  6. Nell'aria spasimante
  7. involontaria rivolta 5
  8. dell'uomo presente alla sua
  9. fragilità
  10. Fratelli
  1. Di che reggimento siete
  2. fratelli?
  3. Parola che suona incerta e timorosa
  4. nella notte
  5. Come una foglia appena spuntata
  6. Istintiva ribellione,
  7. nell’aria attraversata dalla sofferenza,
  8. dell’uomo cosciente della sua 
  9. fragilità
  10. Fratelli

1 Si tratta della località di Mariano del Friuli, paesino in provincia di Gorizia, a qualche chilometro a nord della linea dell’Isonzo.

2 fratelli: parola-chiave che apre e chiude il componimento, e a cui si connettono tutti gli altri termini del testo (“parola tremante”, “foglia”, “involontaria rivolta”). Il tema passa così dalla realtà della guerra al senso di fratellanza che, nonostante tutto, prova ad instaurarsi tra i soldati.

3 tremante: la sensazione di paura e di timore, connessa al pericolo di morire da un momento all’altro, è trasferita dagli uomini del reggimento alla parola-chiave “fratelli”, che in tal senso vibra e risuona nella notte simboleggiando tutta la fragilità umana dei “soldati” (come appunto recitava il titolo originale della poesia nella raccolta del 1916).

4 foglia appena nata: analogia ungarettiana (come in altri testi, da Sono una creatura a San Martino del Carso), che isola in un singolo verso tutta la fragilità dell’uomo.

5 involontaria rivolta: riproposizione del tema della fratellanza umana nel momento del più cupo dolore; la parola “fratelli”, scambiata tra due reggimenti in una notte di guerra e di morte, diventa una forma di ribellione istintiva e spontanea (come se la sofferenza avesse portato a galla l’intima natura di ciascuno) all’assurda tragicità della realtà.