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Aristotele: politica, poetica e retorica

La concezione politica di Aristotele è esposta nelle sue opere morali e nella Politica. Per Aristotele l’uomo è un animale politico, ovvero un animale sociale il cui naturale luogo di vita è la polis. Il saggio vive nella città, dove ha famiglia, amici e schiavi; tale integrazione sociale contribuisce alla sua eudaimonìa. La polis è, dunque, sia compimento sia condizione dell’eudaimonìa del cittadino.

Aristotele si occupa delle forme di governo possibili: monarchia, aristocrazia, e politìa, cioè la forma di governo in cui la moltitudine governa per il vantaggio di tutti. A ciascuna di queste forme corrisponde una versione degenerata, nella quale cioè il governo è esercitato in vista non del bene collettivo bensì dell’utile dei governanti: tirannia, oligarchia, democrazia. Tra le forme di governo Aristotele sembra avere una certa predilezione per la politìa, ma l’importante è che una forma di governo raggiunga i suoi scopi: il benessere materiale, la fioritura morale e l’eudaimonìa dei cittadini. La cultura greca è per Aristotele l’ideale di civiltà, e la polis è l’ideale di stato.

Egli dà poi una valutazione positiva della pòiesis, l’insieme delle arti produttive, come la poesia e la retorica. La retorica, cui Aristotele dedica un trattato, intende scoprire quali sono i mezzi di persuasione possibili in riferimento a qualsiasi argomento; in quanto scienza del verosimile, essa è vicina alla dialettica ed è contrapposta alla logica, che è invece scienza del necessario. Aristotele si occupa in un trattato anche della poetica. L’arte e la poesia sono imitazioni della natura, e nella tragedia ciò che è imitato sono le azioni umane. L’imitazione ha un valore educativo e formativo. Nella tragedia, Aristotele vede un mezzo di purificazione dell’anima dello spettatore: è questa la tesi della catarsi.

Jacopo Nacci, classe 1975, si è laureato in filosofia a Bologna con una tesi dal titolo Il codice della perplessità: pudore e vergogna nell’etica socratica; a Urbino ha poi conseguito il master "Redattori per l’informazione culturale nei media". Ha pubblicato due libri: Tutti carini (Donzelli) e Dreadlock (Zona). Attualmente insegna italiano per stranieri a Pesaro, dove risiede.