La nascita della fenomenologia

La fenomenologia, con l'ermeneutica e il marxismo, è una delle correnti filosofiche più rilevanti per l'intero novecento e il suo massimo esponente è Edmund Husserl (1859-1938), dalla cui scuola si è sviluppato il pensiero di Martin Heidegger, Edith Stein ed Eugene Fink. "Fenomenologia" deriva dal termine greco faìnomai, "mostrare", ed è una corrente che si sviluppa come un'analisi dei modi con cui un oggetto si mostra alla coscienza. La fenomenologia, quindi, deve descrivere il fenomeno così come esso si dà e riuscire a coglierne la forma pura attraverso il procedimento della riduzione eidetica. La fenomenologia, dunque, è una forma di metafisica che cerca i fondamenti assoluti, le essenze, non le realtà fisiche studiate dalle singole scienze, ritornando quindi a una filosofia che vuole essere conforme al ruolo che aveva alle sue più antiche origini. Ma chi ha influenzato il pensiero di Husserl? Senza dubbio possiamo menzionare i filosofi tedeschi Bolzano e Brentano. Bernard Bolzano, sacerdote e filosofo ottocentesco, si concentra soprattutto sulla logica formale, mentre Franz Brentano, vissuto a cavallo tra ottocento e novecento, indaga gli atti della psiche, che reputa intenzionali.

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