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Il complemento oggetto

Che cos’è il complemento oggetto?

 

Il complemento oggetto è quella parte della frase che indica l’oggetto dell’azione espressa dal verbo e compiuta dal soggetto; il complemento oggetto “completa” quindi il predicato verbale, dando un senso compiuto a tutta l’espressione.

Il complemento oggetto viene indicato anche come complemento oggetto diretto, perché si unisce al verbo senza che ci sia bisogno di inserire delle preposizioni, come invece nel caso dei complementi indiretti (quali il complemento di specificazione, il complemento di termine, il complemento di causa e così via). Ad esempio:

Nicola cucina il risotto (“il risotto” sarà il complemento che definisce l’azione compiuta da Nicola);
Il cane rincorre la pallina (“la pallina” è l’oggetto dell’azione espressa dal verbo “rincorrere”).

Come si vede, Il complemento oggetto è caratteristico dei verbi transitivi, ovverossia di quei verbi che consentono il passaggio dell’azione dal soggetto al verbo; i verbi intransitivi invece non fanno passare l’azione direttamente dal soggetto ad un complemento diretto, ma si avvalgono di preposzioni che reggono complementi indiretti. 1.

Nella maggioranza dei casi, il complemento oggetto è costituito da un nome (“Sandro ha comprato un’auto”), che può pure essere accompagnato:

  • da un attributo: “Sandro ha comprato un’auto rossa”
  • da un’apposizione: “Sandro ha comprato un’auto BMW”
  • da un altro complemento: “Sandro ha comprato un’auto di seconda mano”

 

Inoltre il complemento oggetto può essere costituito anche da altre parti del discorso usate in funzione di nome, come pronomi, verbi, o congiunzioni e persino, in alcuni casi, da un’intera proposizione (in questo caso, si parla di subordinata oggettiva). Ad esempio:

Andrea ama correre (verbo);
Della spiegazione non ho capito alcunché (pronome);
Se viene al mare, dimmi solo quando. (congiunzione);
Ti annuncio che partirò presto (subordinata oggettiva).

 

Il complemento oggetto partitivo

 

Come abbiamo detto, il complemento oggetto non è mai introdotto da preposizioni, tranne un caso in cui è possibile che venga accompagnato dalle preposizioni articolate del, dello, della, dei, degli, delle. Questa eccezione è il caso del complemento oggetto partitivo, che si verifica quando l’oggetto su cui transita l’azione è costituito da un’entità indefinita o da una quantità non meglio precisabile. Ad esempio:

Ho comprato dei biscotti (= alcuni biscotti) per il cane;
Vai a prendere dell’acqua (= un po’ d’acqua).

 

Il predicativo dell’oggetto

 

Il complemento predicativo dell’oggetto all’interno di una frase soddisfa la necessità di completare il significato del verbo aggiungendo delle infroamzioni in più in merito al complemento oggetto. Se diciamo

Gli americani hanno eletto Barack Obama presidente.

il complemento oggetto vero e proprio è “Barack Obama”, mentre il termine “presidente” aggiunge un’informazione fondamentale per compeltare il senso del verbo “eleggere” e quindi dell’intera frase, perché specifica a quale carica politica è stato eletto colui che costituisce il complemento oggetto.

Il complemento predicativo dell’oggetto, quindi, può essere costituito da un nome o da un aggettivo che serve a completare il significato del verbo determinando una qualità del complemento oggetto. Si ha con verbi 2 quali:

  • i verbi effettivi (rendere, fare, ridurre, far diventare, ecc.): La tua lettera ha reso Alessandro triste.
  • i verbi elettivi (nominare, scegliere, promuovere, eleggere, ecc.): Il consiglio direttivo lo ha nominato amministratore.
  • i verbi appellativi (chiamare, definire, dire, soprannominare, ecc.): Gli storici del tempo hanno soprannominato Attila “flagello di Dio”.
  • i verbi estimativi (stimare, considerare, giudicare, ritenere, trovare ecc.): Tutti ritengono Paolo una persona inappuntabile.

1 I verbi intransitivi possono reggere un complemento oggetto solo se esso è composto da un nome che ha la medesima radice del verbo o il suo stesso significato: “Giorgio visse una vita lunga e piena di avventure”

2 Si noti che questi verbi, nella forma passiva, reggono il complemento predicativo del soggetto.

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