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Pesci: caratteristiche e classificazione di Agnati, Condritti e Osteitti

Molto spesso il termine “pesci” viene utilizzato per identificare svariate creature acquatiche, molte delle quali pesci non sono. Quando mangiamo un polpo in insalata o spiedini di gamberi diciamo di aver mangiato “pesce”, anche se in realtà il polpo è un Mollusco e i gamberi sono Crostacei (Artropodi). 

Semplificando, possiamo definire i pesci come i vertebrati acquatici rivestiti da scaglie che utilizzano pinne per nuotare e branchie per respirare, durante tutte le fasi della loro vita. Tuttavia, al contrario di raggruppamenti come i rettili e i mammiferi, che sono considerati classi, i pesci non costituiscono un insieme omogeneo, bensì un gruppo molto eterogeneo che può essere suddiviso in tre principali gruppi: gli Agnati, i Condritti e gli Osteitti. La scienza che studia i pesci, sia viventi che estinti, prende il nome di ittiologia (dal greco ikhthus = pesce).

Gli Agnati sono animali antichi per cui la definizione di pesci è del tutto impropria perché sono privi di mascelle: il loro nome infatti significa letteralmente “senza mascella”. Hanno corpo anguilliforme (attenzione: le anguille però non sono agnati, ma osteitti), e per poter agganciare la preda utlizzano una caratteristica bocca a ventosa dotata di aguzzi dentelli: in relazione alla relativa semplicità di quest’organo, agnati come le lamprede vivono come parassiti, attaccandosi ad altri pesci e succhiando loro il sangue. A causa della loro prolificità, la loro presenza in un habitat può minare la sopravvivenza di altre specie acquatiche.

Lamprede di mare (Petromyzon marinus). Da notare le ventose dotate di uncini all'ingresso della bocca.

I Condritti o pesci cartilaginei sono dotati di mandibole e caratterizzati da uno scheletro costituito appunto da cartilagine. Hanno branchie settate, che per permettere la respirazione costringono l’animale a muoversi continuamente. Nonostante siano anch’essi pesci preistorici, i condritti si sono evoluti in alcuni casi fino a diventare dei predatori implacabili: lo scheletro cartilagineo e grazie al corpo dalle forme idrodinamiche sono proprietà che donano loro grandissima agilità e flessibilità nell’acqua, mentre i denti sono altamente specializzati nel trattenere o tagliare in diverso modo la preda. I pesci cartilaginei più famosi (e temuti) sono sicuramente gli squali, che insieme alle razze e alle mante costituiscono la sottoclasse degli Elasmobranchi. Oltre ai denti affilati e all’olfatto eccellente, i condritti si servono di altri mezzi per procurarsi il cibo: dal mimetismo di alcune razze in grado di confondersi sul fondo del mare a grandi bocche in grado di incanalare elevate quantità d’acqua e i piccoli organismi al loro interno, passando per aculei velenosi e recettori sensoriali lungo tutto il corpo.

Uno squalo bianco (Carcharodon carcharias) a sinistra, e uno squalo balena (Rhincodon typus) a destra.


Una manta birostro (Manta birostris) a sinistra, e una razza quattrocchi (Raja miraletus) a destra.

Gli Osteitti sono pesci dotati di uno scheletro osseo come  quello dei vertebrati terrestri. Questo gruppo comprende una grandissima varietà di pesci, caratterizzata da una eterogeneità di forme, dimensioni, colori e abitudini alimentari ed ecologiche. Oltre che per lo scheletro, gli ostetti si distinguono dai condritti per il tipo di branchie, che presentano un organo mobile, l’opercolo, in grado di regolare il flusso d’acqua attraverso di esse. Inoltre possiedono la vescica natatoria, una sacca contenente gas, i cui volumi e pressioni sono finemente regolati per permettere al pesce di salire o scendere in profondità. Gli osteitti si dividono in due principali sottoclassi: i pesci a pinne carnose o lobate (Sarcopterigi) e i pesci a pinne raggiate (Attinopterigi). I primi sono considerati più antichi, in quanto la loro capacità di “camminare” sul fondale, possibile proprio grazie a queste particolari pinne, fa ipotizzare che siano imparentati con i vertebrati marini che per primi hanno colonizzato la terraferma, trasformando le pinne in zampe.

Neoceratodo australiano (Neoceratodus forsteri), pesce a pinne carnose, o lobate: questo animale possiede un rudimentale polmone che gli permette di prendere aria dalla superficie, quando le pozze in cui vive si prosciugano.

Gli Attinotterigi invece comprendono moltissimi tipi di pesci, dagli storioni (considerati fra i più primitivi) ai salmoni, passando per cavallucci marini, murene, colorati pesci tropicali e il cosiddetto pesce “azzurro”.

Lo storione atlantico (Acipenser oxyrinchus), pesce particolarmente pregiato allevato in paesi come la Russia per ottenere il pregiato caviale, a sinistra, e un francobollo della Lettonia (Latvija in lingua locale) del 2003, rappresentante il salmone atlantico (Salmo salar), a destra.

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Il cavalluccio dragone (Phyllopteryx taeniolatus) vive in Australia ed è fra i cavallucci marini più grandi.

 

Credits: Wikimedia Commons Borut Furlan, Cephas, César, Drow_male, jon hanson, jon hanson form London, uk, Richard Ling.