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Cesare Pascarella: vita e opere

Cesare Pascarella nasce a Roma il 28 aprile del 1858. In età giovanile si dimostra non particolarmente affascinato dalla vita accademica e predilige la frequentazione degli ambienti mondani, dove si mette peraltro in mostra come artista e poeta. Proprio come disegnatore inizia la sua carriera di collaborazioni con i giornali, passando poi a comporre sonetti in dialetto romanesco. Tra le sue opere poetiche più importanti, è necessario citare Villa Gloria, La Scoperta dell'America e Storia Nostra, tre raccolte di sonetti. È con Villa Gloria che Pascarella raggiunge la notorietà nazionale: Giosuè Carducci, affascinato dalle sue rime, scrive un articolo entusiastico sull’opera. Pascarella è anche un viaggiatore e, circa vent’anni dopo la sua morte, verranno pubblicati I Taccuini, le sue impressioni di viaggio. Del Pascarella si ricorda anche un aneddoto particolare: una volta per giustificare la sua assenza aveva affisso sulla porta un bigliettino con scritto:«Vado in India un momento e torno subito». Il poeta muore a Roma l’8 maggio del 1940.

 

Pascarella scrive principalmente sonetti. Il suo stile è diretto e semplice, spesso votato all’ironia, anche se non mancano nella sua produzione sonetti caratterizzati da una forte amarezza di fondo, come 'Na predica de mamma o quelli che compongono la raccolta Cose der monno. La scelta del dialetto è fondamentale: sebbene non manchi in alcune raccolte di "elevare il dialetto alle altezze epiche" (come detto da Carducci), il narratore immaginario che declama spontaneamente i suoi scritti è un popolano. Per lui, romano di nascita, non risulta difficile dar voce ai personaggi del popolino di Roma, che raccontano storie di vita quotidiana o si danno il compito di narrare, ad esempio, la storia della spedizione di Cristoforo Colombo. Il dialetto in Pascarella non è utilizzato per mettere in cattiva luce un popolo grossolano, ma è semplicemente un mezzo per utilizzare le mille sfaccettature linguistiche proprie del romanesco allo scopo di rendere al meglio la realtà popolana. Realtà popolana che sa coinvolgere il lettore con la sua pungente ironia, le sue semplici riflessioni sul mondo e la sua straordinaria schiettezza.