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Caratteristiche di una galassia: la Via Lattea

 

Se siete fortunati, durante una notte d'estate, alzando lo sguardo al cielo potrete ammirare uno spettacolo come quello raffigurato nell’immagine in basso. Oltre ai miliardi di bellissimi astri che illuminano la volta celeste, potrete notare una specie di scia luminosa, punteggiata di stelle, che, come immaginabile, ha suggestionando l’uomo nel corso dei secoli, stuzzicandone la fantasia. I Cinesi la chiamarono Fiume Celeste, immaginando le 

stelle come piccoli pesci che lì abitavano, mentre i Greci correlarono questo oggetto celeste con bianco latte sparso nel cielo da Era, la madre degli dei, e lo chiamarono Galassia, cioè Via Lattea, dal nome greco del latte (γαλαξίας = galàxias).

Così da Dante Alighieri nel Convivio:

“Quello albore, lo quale noi chiamiamo Galassia”.

Questo termine viene ancora oggi utilizzato (con la lettera minuscola) per indicare un gruppo di stelle, gas e pulviscolo stellare, correlati fra loro da forze di tipo fisico: le stelle infatti non sono isolate nello spazio, ma raggruppate in galassie, appunto. La galassia alla quale appartiene il Sistema Solare è proprio la Via Lattea (Milky Way in inglese), che, ovviamente, non è l’unica esistente nell’universo.

Tutte le galassie possiedono due tipi di moti che causano il movimento delle loro componenti.

  • Moto di rotazione: le componenti di una galassia ruotano intorno a un nucleo, ovvero una zona a elevata densità che imprime una forza gravitazionale sugli altri oggetti.
  • Moto di traslazione: le galassie si spostano nell’universo con una certa velocità, in particolare si allontanano dalla Terra, seguendo un moto di recessione, che avvalora la teoria dell’Universo in espansione.

In entrambi i casi, tuttavia, le leggi della meccanica classica non ci permettono di spiegare le velocità reali dei corpi celesti contenuti nelle galassie e delle galassie stesse (calcolate grazie all'effetto Doppler). Per questo motivo si ipotizza l’esistenza di materia che non possiamo osservare in quanto incapace di emettere o riflettere luce visibile, ma dotata comunque di massa, in grado di imprimere una forza gravitazionale tale da modificare la velocità attesa delle galassie. Questi corpi prendono il nome di materia oscura.

In quanto oggetti in movimento, le galassie possono avvicinarsi le une alle altre, risentendo della reciproca forza di attrazione, fino a una vera e propria interazione fisica, che porta a una collisione. Questi fenomeni si possono evolvere in maniera diversa, come la semplice fusione fra le due galassie o la vera e propria fagocitosi di una galassia da parte di un’altra, nel caso in cui ci sia una grossa sproporzione dimensionale.

Le galassie interagenti NGC 4038 e NGC 4039 conosciute con il nome di “Antenne”. La collisione sta causando nel tempo la fusione delle due galassie.

Le galassie possono essere classificate a seconda della forma.

  • Galassie ellittiche: di forma ellissoidale, presentano principalmente stelle di vecchia formazione.
  • Galassie a spirale: possiedono un rigonfiamento centrale, che coincide con il nucleo, intorno al quale si estende un disco di materia, che tuttavia si concentra in zone chiamate bracci. Le stelle più giovani si trovano nelle zone periferiche della galassie, mentre avvicinandosi al centro l’età delle stelle tende ad aumentare. Un particolare tipo di galassie a spirale sono le galassie barrate, in cui una sorta di barra attraversa il nucleo.
  • Galassie irregolari: non è possibile identificare una forma precisa, anche a causa di un’alta attività di formazione di nuove stelle, che le rende molto plasmabili nella forma.

La galassia ellittica NGC 4125, a sinistra, la galassia a spirale barrata NGC 1300, al centro, e la galassia irregolare NGC 4789A, a destra.

La Via Lattea è una galassia a spirale, e in particolare il nostro Sistema Solare si trova nel braccio di Orione.

Alcune galassie sono caratterizzate da un’elevata emissione di energia sotto forma di radiazioni: questi corpi celesti prendono il nome di galassie attive. Le più importanti sono le radiogalassie, che emettono nel campo delle onde radio, e i quasar (QUASi-stellAR radio source, radiosorgente quasi stellare) che si trovano al limite dell’Universo osservabile, a qualche miliardo di anni luce di distanza dalla Terra.

La radiogalassia Centaurus A (a sinistra) e il quasar 3C 273 (a destra).

A loro volta, le galassie possono essere raggruppate in insiemi più grandi, chiamati ammassi. La Via Lattea, insieme con altre galassie come la galassia di Andromeda e le nubi di Magellano, appartiene all’ammasso chiamato Gruppo Locale.

La galassia (a spirale) di Andromeda.


Credits: Wikimedia Commons Alberto ECJ, IsabelleVP.