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Clistene e la democrazia ateniese

Atene, dopo la fase tirannica, vede nascere un ordinamento politico che cambierà il destino dell'occidente: la democrazia.
Nel 508 a.C., infatti, viene eletto all'arcontato Clistene, un aristocratico la cui costituzione, invece di favorire la sua classe di provenienza, prevedeva pari diritti per tutti i cittadini, risultando davvero rivoluzionaria. Vediamone da vicino l'ordinamento.

Innanzitutto Clistene eliminò le quattro tribù, per sostituirle con altre dieci di cui facevano parte tutti i cittadini, senza distinzione né di nascita né di censo, e la popolazione venne suddivista in trenta distretti territoriali detti trittie.
Abbiamo dunque dieci trittie della città, dieci della costa e dieci dell'interno. Le trittie della città comprendevano soprattutto ceti medi di commercianti, le trittie della costa le grandi famiglie aristocratiche, mentre le trittie dell'interno erano costituite da piccoli allevatori e agricoltori. Le tribù erano dunque costituite ciascuna dal raggruppamento di tre trittie ciascuna proveniente da un diverso distretto territoriale (come abbiamo detto: città, costa e interno): queste costituivano l'ekklesìa, che eleggeva la boulé, o consiglio dei 500.
L'anno politico veniva poi diviso in dieci sessioni, affidate ad altrettanti consiglieri tra i quali, ogni giorno, veniva sorteggiato un presidente diverso a rotazione, impedendo così la creazione di fazioni. Anche i componenti dell'eliéa, il tribunale popolare, erano estratti per sorteggio ed erano inoltre suddivisi in dieci dicasteri: uno per tribù.
Vi erano poi dieci strateghi, a cui era affidato il comando dell'esercito e il comando della sicurezza. A capo degli strateghi, infine, vi era un arconte.
Bisogna infine notare che le tribù avevano anche carattere militare: ciascuna, infatti, doveva assicurare all'esercito cavalieri e opliti.

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