Materiale utilizzato per stampare in 3d

Salve, vorrei sapere che prodotto viene usato per stampare? Se possibile vorrei una risposta dettagliata e professionale,


il 03 Marzo 2015, da Alessandro Rossi

Paolo Aliverti il 04 Marzo 2015 ha risposto:

I polimeri utilizzati nella stampa 3D FDM (quella a deposizione di filamento delle stampanti OpenSource) sono chiamati “termoplastici”, che significa che se sono riscaldati, perdono la loro solidità e diventano morbidi e quindi viscosi fino a liquefarsi. Il processo si può ripetere molte volte, infatti, molti maker hanno iniziato a costruirsi macchine per macinare e ri-estrudere gli scarti delle loro stampe. Alcuni polimeri termoplastici sono: • acido polilattico (PLA), • ABS, • polietilene (PE), • polipropilene (PP), • polistirene (PS) o polistirolo, • polietilentereftalato (PET), • cloruro di polivinile (PVC) o polivinilcloruro, • nylon (PA) o poliammide, • Politetrafluoroetilene (PTFE) o Teflon. Non tutti sono utilizzati o utilizzabili con le stampanti 3D. I filamenti per stampante sono acquistabili in bobine da uno o mezzo chilogrammo e hanno uno spessore di 1.75 o 3 millimetri. Il filamento da 1.75 è preferito perché si ritiene che abbia una massa e una rigidità minore e che quindi la macchina abbia meno difficoltà nel gestirlo. Il PLA è uno dei materiali più comuni e utilizzati per la stampa 3D. Si estrude a temperature di circa 200 gradi. Alcune qualità anche a 190 gradi. Si dice che il PLA abbia origine “naturale”, in effetti, si produce con mais o altre fonti rinnovabili, meglio se scarti o materiali poco nobili. Questa plastica è quindi biodegradabile, anche se difficilmente le vostre opere si dissolveranno se messe a contatto con l’acqua per pochi istanti, cercate però di non esporle a condizioni prolungate di umidità maggiore del 20%. Alcune varianti abbastanza popolari di PLA sono il Laywoo-3D e il LayBrick. La prima è una combinazione di PLA e pasta di legno che produce oggetti che sembrano fatti di legno. Il LayBrick unisce PLA e polvere di gesso molto fine. Un altro materiale molto popolare è l'ABS (la plastica dei lego). Si estrude tra i 220 e 240 gradi. Se si raffredda troppo velocemente subisce delle deformazioni anche notevoli. Per la stampa dell’ABS serve anche che il piano di stampa sia riscaldato, in modo da diminuire lo shock termico cui la plastica è esposta quando passa da duecentoquaranta a circa venti gradi. L’area di lavoro di alcune stampanti è chiusa anche per creare un ambiente a temperatura maggiore rispetto a quella ambientale. Il Nylon è un altro tipo di materiale che può essere utilizzato con le stampanti 3D. Ha delle interessanti proprietà, in fatti se utilizzato per realizzare strutture sottili, risulta flessibile, mentre aumentando gli spessori, acquista solidità e robustezza. La temperatura di estrusione va dai 240 ai 260 gradi. Il PET è un filamento di plastica trasparente, noto a tutti per il diffuso impiego nella realizzazione di bicchieri e bottiglie. A volte si trova in commercio, sotto forma di filamento con il nome di T-Glase o altre definizioni più esotiche. Recentemente sono comparsi anche filamenti in un materiale simile alla gomma, chiamato però TPU (Poliuretano Termoplastico). Ha lo stesso aspetto della gomma, con le stesse caratteristiche di flessibilità e resistenza. Le stampanti che creano oggetti per sinterizzazione, fondono delle polveri con un raggio laser, un fascio di elletroni o sistemi analoghi, possono realizzare modelli anche in ceramica e perfino in metallo (oro, argento, acciaio...).