Libellus

Come mai questo termine compare più volte all'interno del testo?


il 30 Maggio 2016, da Giordana Cacco

Apollonio Rodio il 30 Maggio 2016 ha risposto:

Nel carme il termine compare due volte, a livello del primo verso e dell'ottavo ( circolarità del componimento ). Da notare l'uso del vezzeggiativo, che, in linea con la poetica neoterica, indica gli aspetti fondamentali del liber catullianus, assieme agli aggettivi "lepidum, novum ed expolitum". L'opera di Catullo, infatti, è leggera, disimpegnata, e particolarmente godibile, ( si tratta appunto di "nugae", ossia di cosucce, ragazzate ), ma anche nuova ( nello stile e nei moduli ), raffinata e frutto di un attento labor limae. Inoltre, le dimensioni dell'opera, soprattutto rispetto al "carmen continuum" ( poema epico ), risultano assai ridotte, e la "brevitas" viene a trovarsi, volutamente, tra le intenzioni del poeta. Quindi con un solo vocabolo, focus del carme, e tutti gli aggettivi ad esso associati, Catullo imbastisce una dichiarazione di poetica, all'interno di un contesto proemiale, in cui compare pure la dedica a Cornelio. Con la fiducia d'esserti stato d'aiuto, porgo i miei saluti, Apollonio Rodio, a disposizione.

Matilde Quarti il 30 Maggio 2016 ha risposto:

Ciao Giordana, con il termine libellus Catullo entra in diretta polemica con coloro che criticavano i poetae novi. Infatti, in questo modo, Catullo sottintende garbatamente la piccolezza della propria operea dinnanzi a produzioni dalla tematica ben più seria. Insomma, la sua è un'opera lieve sia nella tematica che nell'ampiezza, ma tuttavia rifinita con attenzione in ogni termine. Una falsa modestia dunque, che in realtà mira ad esaltare le nuove qualità della propria opera. Un saluto!