biotecnologie

Piu di un anno fa un gruppo di ricercatori hanno realizzati la prima forma vivente creata artificialmente(se non vado errato) dalle biotecnologie. Si è parlato di utilizzare queste forme di vita programmandole con uno scopo specifico (produzione di energia, riduzione delle inquinamento da idrocarburi nelle acque di salate o dolci) Le domande sono due: Quale è il confine etico nella creazione di forme di vita? A che punto della sperimentazione sono arrivati questi ricercatori? Grazie Aldo


il 08 Settembre 2014, da Aldo Uberti

Stefano Bertacchi il 10 Settembre 2014 ha risposto:

Caro Aldo, grazie per l'interessante domanda. Sicuramente ti riferisci al lavoro compiuto da Craig Venter negli Stati Uniti, il quale ha ricostruito sinteticamente il genoma di un batterio per poi immetterlo nel batterio spogliato del suo genoma originale: questo è comunque in grado di replicarsi e portare a termine tutte le sue funzioni metaboliche. Da questo punto di vista il futuro può riservare molte sorprese, ma un qualcosa a cui oggi si è arrivato sempre nell'ambito della "biologia sintetica" è l'ottenimento di due nuove basi azotate (chiamate X e Y) riconosciute da un microrganismo: ciò permetterebbe di espandere il codice genetico naturale. Il confine etico di fatto non esiste, nel senso che essendo l'etica un qualcosa di soggettivo, non ha dei limiti effettivi. Sicuramente le implicazioni potrebbero essere molteplici: anche soltanto a livello legale la questione è molto scottante. Stefano