Volontà di potenza

Definizione

Concetto della filosofia di Friedrich Nietzsche (1844-1900), dal tedesco Wille zur Macht, che compare nell’opera Così parlò Zarathustra (1883-1885) per indicare il modo d’essere proprio del Superuomo, ovvero quella tensione della volontà che, dopo la proclamazione della “morte di Dio” della Gaia scienza, ha come obiettivo quello di affermare positivamente se stessa contro il nichilismo.

Spiegazione

Attraverso la volontà di potenza, che trasforma l’uomo in padrone della propria vita e del proprio destino, il Superuomo si erge oltre l’assurda nullità del mondo contemporaneo, rifiutando di esserne succube, ma proclamandosene demiurgo in grado di imporre le proprie interpretazioni e i propri significati alla realtà. In quest’ottica il Superuomo sviluppa le premesse “illuministiche” dello “spirito libero” di Umano, troppo umano (1878) e la volontà di potenza finisce per coincidere con il costante e continuo superamento che la vita fa di se stessa, per cui essa non può che reinventare continuamente il proprio rapporto con la realtà e con il mondo e, di conseguenza, anche se medesima.

La successiva critica alla filosofia nietzscheiana si è chiesta chi però sia il vero soggetto della volontà di potenza, ovvero se si debba intendere un’umanità libera oppure un’élite che la esercita dispoticamente sugli altri e sul mondo.