Noesis

Definizione

Termine della filosofia greca (in italiano “noesi”, dal greco noein, “intuire, comprendere”) che indica l’attività del “pensiero noetico”, ovverossia quel pensiero che ha per oggetto la “cosa intelligibile”, in contrapposizione alla “cosa sensibile” (aisthesis).

Spiegazione

All’interno dei gradi della conoscenza, la noesis (che deriva dal noùs, “intelligenza”) indica la conoscenza intuitiva e diretta, che si distingue dal ragionamento discorsivo (diánoia, “pensiero, riflessione”).

Il termine nόesis compare per la prima volta nella filosofia greca con Diogene di Apollonia (V secolo a.C.), secondo cui il principio di tutte le cose è l’aria, che per mezzo del pensiero noetico ordina il cosmo. In seguito lo ritroviamo anche nell’opera di filosofi quali Platone e Aristotele. Platone con nόesis intende il grado più alto del sapere dell’anima, in quanto la noesi si riferisce direttamente al mondo delle idee, e collega ad essa la dialettica (come spiega nel sesto libro della Repubblica). Secondo Aristotele, invece, la noesis riguarda la comprensione immediata degli oggetti semplici del pensiero (ovvero, i concetti basilari che esprimiamo nel linguaggio, come: “casa”, “tavolo”, “cavallo”); al grado più elevato (come spiegato nel libro dodicesimo della Metafisica), la noesi identifica il pensiero della divinità stessa, che è inteso e rappresentato come attività che comprende se stessa (l’espressione aristotelica è nόesis noéseos).